17 luglio 2008

L'uomo delle conchiglie

Quest'oggi mi sono ripromessa di fare una dedica ad un amico. Un 28enne che porta benissimo anche 45 anni e di cui sono diventata amica solo per arrivare allo Sbetti - e per chi lo conosce, sa che ne è valsa la pena.

Caro Zeff, per ringraziarti del fatto che ora io e lo Sbetti siamo amici su Facebook e LinkedIn, ecco una favoletta ispirata ad uno dei tuoi racconti:

"L'uomo delle conchiglie

Il piccolo E. trascorreva le sue vacanze in una casetta al mare coi suoi genitori e la sua cuginetta Marie. Adorava fare i castelli di sabbia in riva al mare e fare le gare di biglie con la cugina. Vinceva sempre lui e Marie s'arrabbiava così tanto che gli metteva il broncio per ore.

Per farsi perdonare E. correva in riva al mare di nascosto, di pomeriggio mentre Marie dormiva. Cercava, cercava, cercava la conchiglia più grande e più bella. Quella dalla quale si poteva sentire più distintamente e chiaramente il suono del mare.
E. era fermamente convinto del fatto che quel tipo di conchiglia avesse dei poteri magici. Il potere di riprodurre i suoni. Ripeteva all'infinito e senza sosta il suono del mare, quasi come un canto nostalgico della sua terra natia.

Ma E. non era soddisfatto, questa era solo una parte del regalo che voleva fare a Marie: per giorni e giorni mise la povera conchiglia attaccata alle casse del suo stereo con le canzoni preferite della cugina. E la sera prima di partire, mentre c'erano i fuochi nel piccolo paesino di mare, E. diede a Marie la conchiglia avvolta in un grosso fiocco rosso, con la promessa di lei di ascoltarla solo una volta arrivata a casa. Chissà se si sentivano davvero le canzoni...

Quel bambino è cresciuto, ma ancora oggi quando vede una conchiglia, di quelle grandi coi poteri magici, si ricorda di quelle lunghe estati al mare."

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