20 luglio 2008

Lavaleria, ritorno alle origini


Circa un anno fa ho perso il suo biglietto da visita, per fortuna l’ho ritrovata su flickr. Forse un segno del destino!
Mi sono innamorata dell’essenzialità caotica delle sue opere. Della loro estrema semplicità, che ti permette di vedere molto oltre, tra le scritte e le immagini. Quello che ti piace vedere.

Valeria Buset è un’artigiana che plasma le sue creazioni in uno stato di grazia arcaico: “Mi è sempre piaciuto il “fare” al di là del risultato […] quando incido mi piace quella ritualità … molto femminile … mi sembra quella delle donne di una volta che intessevano in casa[…]”.

La realtà che la circonda è il campionatore naturale dal quale acquisisce le sue idee: “Il lavoro dipende molto dalle cose che vivo”. Per ora Valeria campiona la ruralità, il contatto con la natura e gli animali della montagna, il cibo, la fisicità e la sensualità. Poi si vedrà: le sue incisioni e serigrafie diventano dei diari di vita, dei racconti da rispolverare,delle pagine di un album dei ricordi. Puoi sempre voltarti indietro ed osservarli, notando particolari curiosi o nuovi punti di vista.

Valeria è estremamente altruista. Valeria incide la sua vita nel linoleum caldo e negli impianti per le serigrafie. Per poterla condividere con gli altri.
La stampa è proprio questo, contiene dentro di sé il concetto di dono, non contempla gelosia e possessività, ma permette di dare un pezzetto di te agli amici, agli affetti e anche ad un estraneo. Come me ;)
Me la regali una tua stampa? Io ti offro un caffè corretto arte!

Valeria espone le sue opere allo SPAC di Buttrio fino al 24 settembre 2008.

In Brevis

"Non scrivere per divertirti,non scrivere per istruirti,scrivi per vivere" - G. Flaubert
Lo scorso 15 luglio è scaduto il termine ultimo per partecipare a Brevis 2008, la quarta edizione del Premio Nazionale di Scrittura Essenziale. Organizzato dalla Pro Loco del comune di Barbariga con la volontà di promuovere la scrittura breve e coincisa.
Espressione di una scrittura essenziale, che cerca di contenere il maggior significato nel minor spazio possibile.

Anche io vi ho preso parte per la sezione racconti - presenti anche le sezioni poesia, endecasillabo, haiku, sms, vignetta satirica e cortometraggio.

Speriamo bene!

17 luglio 2008

L'uomo delle conchiglie

Quest'oggi mi sono ripromessa di fare una dedica ad un amico. Un 28enne che porta benissimo anche 45 anni e di cui sono diventata amica solo per arrivare allo Sbetti - e per chi lo conosce, sa che ne è valsa la pena.

Caro Zeff, per ringraziarti del fatto che ora io e lo Sbetti siamo amici su Facebook e LinkedIn, ecco una favoletta ispirata ad uno dei tuoi racconti:

"L'uomo delle conchiglie

Il piccolo E. trascorreva le sue vacanze in una casetta al mare coi suoi genitori e la sua cuginetta Marie. Adorava fare i castelli di sabbia in riva al mare e fare le gare di biglie con la cugina. Vinceva sempre lui e Marie s'arrabbiava così tanto che gli metteva il broncio per ore.

Per farsi perdonare E. correva in riva al mare di nascosto, di pomeriggio mentre Marie dormiva. Cercava, cercava, cercava la conchiglia più grande e più bella. Quella dalla quale si poteva sentire più distintamente e chiaramente il suono del mare.
E. era fermamente convinto del fatto che quel tipo di conchiglia avesse dei poteri magici. Il potere di riprodurre i suoni. Ripeteva all'infinito e senza sosta il suono del mare, quasi come un canto nostalgico della sua terra natia.

Ma E. non era soddisfatto, questa era solo una parte del regalo che voleva fare a Marie: per giorni e giorni mise la povera conchiglia attaccata alle casse del suo stereo con le canzoni preferite della cugina. E la sera prima di partire, mentre c'erano i fuochi nel piccolo paesino di mare, E. diede a Marie la conchiglia avvolta in un grosso fiocco rosso, con la promessa di lei di ascoltarla solo una volta arrivata a casa. Chissà se si sentivano davvero le canzoni...

Quel bambino è cresciuto, ma ancora oggi quando vede una conchiglia, di quelle grandi coi poteri magici, si ricorda di quelle lunghe estati al mare."

16 luglio 2008

I poeti sono morti?

Quando non ti passa nemmeno per la testa di portare con te la macchina fotografica, aspettati che quella sia una gran serata. Come può essere poi una sera deludente se vai all'Osteria dei Poeti?

Un'osteria osteria come quelle di una volta, con le sedie in vimini all'aperto coperte dal pergolato, gli interni che sanno di vissuto ed i vecchi che oramai fanno parte del mobilio del bar. Mi racconta la mia amica Clio - pensa che caso, il nome della musa greca della poesia - che qui si fanno letture pubbliche di poesie ed dibattiti filosofici. E non solo. Si suona e si canta, come l'altra sera ad esempio.

Protagonisti della serata i Pussy for President&Brother Thai ed un certo Dylan, che alla fine non si è fatto più vivo e forse è andata meglio così: complimenti ai tre musicisti! :)

Nell'attesa di essere inserita nella mailing list dei poeti, ripenso al sapore dolciastro del vino bianco col sambuco...che visione poetica!